Al centro delle contrade Navonello, Braemi, Cucchiara, Rossignolo, Scalisa, tra i paesi di Piazza Armerina e Barrafranca, si erge per ben 754 metri d'altezza Monte Navone. Monte dalla forma piramidale, secondo alcune tracce archeologiche, è considerato luogo anticamente antropizzato. La sua storia si perde nel tempo antico. La sua sommità, in particolar modo, è ricco di tracce di insediamenti di diverse epoca, tra cui quella greca. Figlio di una natura selvaggia ed incontaminata, Monte Navone fu ed è un vera e propria fonte di ispirazione per le leggende e le storie popolari più ancestrali e occulte. La sua nebbia che silenziosa scende dalla sua sommità durante i giorni d'inverno sembra portare con se tutto il peso dei secoli antichi, avvolgendo di misero le sue pendici verdeggianti. Basti pensare che proprio in cima si narra di un misteriosissimo tesoro, detto "dei sette re", custodito da spiriti. Ma la leggenda più famosa e comune è quella che narra di una fiera fantasma che ogni anno prenderebbe vita dal nulla.
A Piazza Armerina e a Barrafranca si racconta che quando la Madonna Annunziata si celebra di lunedì a Monte Navone "si fa festa" e proprio dalla grotta del tesoro dei sette re si odono strida e lamenti. Altre varianti vogliono la fiera ricrearsi quando Natale (a Raddusa) cade di lunedì oppure quando, durante quest'ultimo, si festeggia Sant'Agata (a Piazza Armerina). Per quel che concerne la prima variante, si narra che quando il Natale cadeva, per l'appunto, di lunedì gli antichi facevano festa sul Monte Navone con una fiera. In quel grande mercato v'erano beni di ogni tipo, animali di ogni specie e tanta gente. Un uomo vedendo tutto ciò si meravigliò e disse che sarebbe stato stupendo se quelle persone e quelle persone fossero diventate oro. Mentre affermava questo, i cieli si aprirono e tutti furono tramutati in oro. La montagna si chiuse. Da quel momento se qualcuno si trovasse ad andare a Monte Navone durante un Natale festeggiato di lunedì e senza sapere la storia e toccasse la montagna, la maledizione si spezzerebbe rendendo nuovamente ogni uomo ed ogni bestia nuovamente com'era, vivo e vegeto.
Simile ma diversa è la seconda variante. In tale leggenda è la festa di Sant'Agata ad essere presa in considerazione. Infatti se un visitatore, senza sapere che in quel lunedì si festeggia la santa, si trovasse ad andare a Monte Navone, si ritroverebbe circondato da una fiera in festa. Da questa può comprare ogni cosa, tutto quel che vuole e, dopo mezzanotte, una volta a casa, tutto si trasformerebbe in oro puro. Sembrerebbe tutto rose e fiori ma c'è una nota dolente. Il visitatore dopo aver visitato la fiera può certamente tornarsene a casa ma durante il tragitto più di una voce chiamerebbe il suo nome nel buio e nel silenzio. Lui ha l'obbligo di non voltarsi mai e per nessuna ragione. Solo in casa queste voci svanirebbero. Qualora si voltasse, tutto quello che è riuscito a prendere alla fiera si trasformerebbe in nulla e gli spiriti lo picchierebbero brutalmente. Questo, secondo alcuni racconti, potrebbe anche portare alla morte dopo qualche giorno avanti la visita alla fiera di Monte Navone. Per l'approfondimento si consiglia il testo del professore Vittorio Malfa intitolato Maghi, Streghe e malìe nel cuore di Sicilia
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